Un frassino tra le mura: Antologia storica - Storia Misteriosa, i grandi misteri della storia

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Un frassino tra le mura. Antologia storica. Un progetto dello scrittore Giovanni Melappioni

Un innovativo manifesto per la narrativa "storica epica-avventurosa", una rielaborazione della letteratura cavalleresca medievale. L'affascinante nuovo progetto dello scrittore Giovanni Melappioni condiviso con altri cinque valenti autori.
Di Andrea Contorni - giovedì 2 novembre 2023
Storia Misteriosa - Un frassino tra le mura, antologia storica. Un progetto di Giovanni Melappioni
Un manipolo di autori coraggiosi, un manifesto letterario innovativo e il desiderio di trasformare il racconto della storia in un'esperienza immersiva, appassionante e rigorosa allo stesso tempo. Un viaggio affascinante nelle pieghe del passato che la letteratura mainstream non ha voluto o saputo raccontare...

Le esperienze culturali "multi-autore" mi hanno sempre affascinato soprattutto quando lo scopo finale è quello di generare un qualcosa di nuovo. Nel caso specifico del primo volume di questa bella antologia storica "Un frassino tra le mura" ci troviamo dinanzi a un vero e proprio manifesto per la narrativa "storica epica-avventurosa". Gli autori affrontano con coraggio un periodo difficile della storia d'Italia, tra la Guerra Gotica e l'arrivo dei Longobardi, con una rielaborazione della letteratura cavalleresca medievale che gode di particolare cura nella ricostruzione filologica del periodo. Il tutto si fonde con armonia con una scrittura oltremodo moderna e coinvolgente. A guidare il coraggioso gruppo di autori di "Un frassino tra le mura" è il rinomato scrittore Giovanni Melappioni che ha firmato l'esclusivo racconto "Il mucchio selvaggio" incentrato sulle vicende di alcuni veterani che disertano dopo la fine della Guerra Gotica, muovendosi tra le macerie di un'Italia devastata dal terribile conflitto.
Storia Misteriosa - Gli autori dell'antologia storica Un frassino tra le mura
« Ho ideato l’antologia "Un frassino tra le mura", avendo ben in mente due obiettivi in particolare. Volevo raccontare un’epoca fin troppo spesso ignorata dall’editoria tradizionale, quella che intercorre tra la fine ufficiale dell’Impero Romano occidentale e l’egemonia dei Longobardi in Italia. Gli albori del Medioevo, in pratica. Per farlo ho pensato di chiedere aiuto a una piccola e coesa masnada di giovani autori emergenti e qui entra in gioco il secondo motivo per cui i lettori appassionati di storia hanno ora questa antologia sul comodino: ho pensato di dare spazio a chi ne merita in abbondanza ma si trova ancora all’inizio della sua personale carriera. Certo che fossero in sintonia con il mio modo di interpretare il racconto della storia, ho proposto loro di scrivere rispettando i punti di un manifesto che può essere letto nella prefazione all’antologia. "Un frassino tra le mura" è solo il primo volume di un progetto più ampio, e forse troveranno posto anche autori affermati nelle successive edizioni, chissà. Di sicuro, il solco tracciato seguirà le indicazioni di un modus operandi che abbiamo definito noi sei: "noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli" per citare il mio adoratissimo Enrico V - mi ha spiegato Giovanni Melappioni.

Enrico Borro ha scritto per "Un frassino tra le mura" il racconto "Il giardino d'inverno": nel cuore dell'inverno, un messo vescovile e la sua guardia del corpo gota cercano di convincere gli eredi di una famiglia dell'aristocrazia romana ad abbandonare l'antica dimora, innanzi all'inarrestabile avanzata dei Longobardi. Gli ultimi giorni di un mondo e l'incerta alba del prossimo.
« I longobardi sono gente furtiva. Parsimoniosi nel concedere testimonianze durante i contesti di scavo archeologico di emergenza in cui lavoro, si portano appresso il marchio di "barbari" di scolastica memoria. Vivono in un’età di mezzo a cavallo di un’altra età di mezzo, cosa che francamente può generare imbarazzo. E anche quando li ho affrontati negli anni dell'università, i longobardi mi hanno sempre lasciato la sensazione di un passaggio fugace dalle nostre parti, che ha lasciato in eredità un po' di nomi strani e gioielli meravigliosi. Per cui, di fronte alla richiesta di Giovanni di prendere il longobardo per l'elmo (pensavo che mi avesse contattato per prender parte a un assedio, e comunque avrei risposto "Sì!") e al valore delle lance penne che hanno risposto alla chiamata, ho raccolto con entusiasmo l’occasione per approfondirne la conoscenza, specialmente il loro arrivo nella penisola. A un archeologo che gioca di ruolo non si può fare un regalo più grande!

Sei autori capitanati dallo scrittore Giovanni Melappioni hanno arricchito Un Frassino tra le mura dei loro racconti

Anna Bozzetto ha redatto "La giustizia di Totila". In una città stremata da due assedi, una ragazza è vittima di un terribile oltraggio. E un re, definito barbaro, sorprenderà per pietà e giustizia.
« Quando mi è stato proposto di partecipare al progetto ho toccato il cielo con un dito! Non solo per la stima che nutro per Giovanni e per gli altri autori, ma anche perché ho avuto l'occasione di scrivere di un'epoca e di un personaggio a me estremamente cari . L'Alto Medioevo, un'epoca ritenuta decadente e barbara, trascurata e quasi esorcizzata dalla fiction ufficiale destinata al grande pubblico è stato da sempre oggetto dei miei studi e della mia curiosità. Ho da subito percepito il Regno ostrogoto d’Italia come continuatore della romanità. In particolare, sono affascinata da Totila, il grande re dei Goti. Pochi immaginano i "barbari" con tratti di umanità e giustizia. Ma lui se ne dimostrò spesso capace, pur con tutti gli ovvi limiti della mentalità del tempo. Trovo ingiusta la leggenda nera nata sulla sua figura e il mio racconto vuole essere un modo, storicamente documentato e rigoroso di riscattare la sua memoria.
Storia Misteriosa - Un frassino tra le mura. Antologia storica
Mattia Caprioli, da me già intervistato, ha arricchito l'antologia "Un frassino tra le mura" del racconto "Il ritorno" nel quale Randwulf, guerriero longobardo, dopo molti anni lontano da casa, dovrà fare i conti col suo passato tra debiti, onore e sangue.
« Quando Giovanni mi ha contattato per prendere parte a questa avventura, sono stato colto da un misto di entusiasmo e preoccupazione. Entusiasmo, sia perché è stato Giovanni a chiedermi di partecipare - autore che stimo e seguo -, sia perché coltivavo il sogno di lanciarmi nella narrativa da molto tempo, e infine perché il progetto di "Un frassino tra le mura" esplora un periodo poco toccato dall'editoria italiana che meritava di essere raccontato. Preoccupazione, perché era terribilmente vicina la scadenza per la consegna di un libro al quale stavo lavorando, e perché non sapevo davvero se sarei stato all'altezza del compito. Ma amo le sfide. Ho accettato ormai da tempo la sfida di fare della Storia la mia vita a tutto tondo (sia per il mio lavoro che per l'attività di divulgazione), per cui non potevo che accogliere la sfida di cimentarmi in questa impresa. Non so se sono stato all'altezza, ma so che sono orgoglioso di essere un membro di questo "manipolo di coraggiosi", come ci chiama Giovanni, che ora è all'interno di "Un frassino tra le mura".
la letteratura cavalleresca medievale raccontata con passione e rigore storico. la missione di un frassino tra le mura

Guido Pellizzari ha composto il racconto dal titolo "Ansprand"; al crepuscolo del Regno dei Longobardi, un ultimo fuoco divampa selvaggio. Tra ferro, fango e sangue, Ansprand Occhio-di-morto dovrà fare una scelta, e sarà la più importante della sua vita.
« La scelta di prendere parte al progetto è stata naturale, e credo di aver risposto "sì" prima ancora che finissero di illustrarmi la proposta. D’altronde, quando stimi l’ideatore del progetto e le persone che vi partecipano, la scelta è piuttosto facile, e lo è ancora di più quando puoi scrivere di ciò che ami, di ciò che ti emoziona oltre ogni cosa. La passione per la narrativa epica nel mio caso è legata a doppio filo con quella per la storia, ed è stato ciò che probabilmente mi ha avvicinato a essa fin dalla tenera età; la scoperta che gli eroi non sono solo frutto della fantasia è stata per me una sorta di primitiva rivelazione. E poi le letture - dalle saghe alla storiografia, dalla narrativa fantastica alla trattatistica -, i videogiochi - Total War senza pietà -, la ricerca linguistica, le frange tematiche del mondo Metal quali il Pagan e il Death sono stati e sono tuttora il carburante per la concezione stessa di ciò che scrivo. La storia è affascinante nella sua interezza, nella sua complessità, ma ognuno quando la racconta ha un preciso momento in cui i brividi vincono le ossa e scuotono la schiena. Il mio è e sarà per sempre sul campo di battaglia, insieme ai miei Longobardi.

Ultimo ma non ultimo, Davide Polcari con il suo "Giustizia" dove la giustizia negata muove un giovane romano verso Pavia, capitale del regno longobardo di Agilulfo e Teodolinda. Un viaggio che gli farà conoscere ciò che davvero desidera.
« Il manifesto di Giovanni è stato per me un invito a nozze: onestà intellettuale e rigore storico sono ciò che ho sempre voluto trovare da lettore e pilastri della mia attività di scrittore. Inizialmente ho provato una certa dose di timore, per due motivi. Il primo è l'accostamento a penne più esperte della mia, soprattutto quella dello stesso Giovanni: un onore, ma anche il rischio di scoprirmi non all'altezza. Il secondo è il periodo storico individuato: adoro l'Alto Medioevo, ma i secoli in cui mi trovo più a mio agio sono il IX, X e XI. Ho sempre in testa più idee che tempo per scrivere, ma non avevo mai pensato seriamente a scrivere sui secoli VI-VII-VIII. Va da sé che l'entusiasmo ha scacciato ogni paura e ho dovuto fare solo ordine nel caos fecondo che mi è subito turbinato in testa per ritrovarmi a calpestare il suolo della mia terra nei primi decenni del regno longobardo, rispolverando il principio di personalità del diritto, la controversia ariana e la confessione di San Colombano. Aggiungo che mi ha fatto molto piacere ritrovare Anna, con cui ho condiviso il banco nella scuola di scrittura di Scriptorama.

Note e riferimenti:
STORIA MISTERIOSA
« LA MENTE AMA L'IGNOTO. AMA LE IMMAGINI IL CUI SIGNIFICATO È IGNOTO POICHÉ IL SIGNIFICATO DELLA MENTE STESSA È SCONOSCIUTO... »
René Magritte

LEGGENDE, ITINERARI SUGGESTIVI E MISTERI DELLA STORIA

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