Lucusta, donna e veleno, l'avvelenatrice di imperatori romani - Storia Misteriosa, i grandi misteri della storia

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Lucusta, donna e veleno, l'avvelenatrice di imperatori romani...

Dalla Gallia a Roma preparando pozioni e veleni, Lucusta o Locusta si è resa protagonista di omicidi tali da determinare il destino di un Impero e il corso stesso della Storia...
Di Andrea Contorni - domenica 10 dicembre 2023
Storia Misteriosa - Lucusta o Locusta, l'avvelenatrice di imperatori romani
Lucusta o Locusta, nata in un luogo imprecisato della Gallia, giunse a Roma probabilmente come schiava. Dalla piccola bottega di intrugli sul Palatino all'ascesa sociale, la vita di questa donna è stata segnata da veleni, omicidi e alleanze pericolose...

Inizio il pezzo con una definizione da vocabolario riguardo la figura del serial killer, ricavata dal sito di un famoso istituto di formazione e master in criminologia. Chi è il serial killer o assassino seriale? Si tratta di qualcuno che non compie un'uccisione isolata ma una serie di omicidi nel tempo, mosso da motivazioni psicologiche deviate, da psicosi di vario genere o disturbi della personalità. Ho spiegato tutto ciò per far capire che Lucusta, questa terribile avvelenatrice, non può essere considerata una serial killer o ancor peggio, come molti scrivono, la prima serial killer della Storia. Lucusta è stata un'avvelenatrice di professione, dunque una sicaria, un'assassina prezzolata che uccideva su commissione, per conto di un mandante. Non era spinta da chissà quali motivazioni psicologiche, se non quelle di trarre beneficio economico dal suo talento nel preparare pozioni e misture. Un talento evidentemente eccelso da averle procurato incarichi di grande prestigio, tali, come ho accennato poc'anzi, da condizionare i destini di un Impero. Grazie a Giovenale, Tacito, Svetonio e Cassio Dione, possiamo raccogliere alcune informazioni su Lucusta, fermo restando che i nostri quattro autori scrissero di lei diversi anni dopo la sua dipartita. Pertanto mancano testimonianze dirette riguardo la vita e le "contradditorie" attività di Lucusta; il tutto si fonde con il sentito dire e la leggenda...
Storia Misteriosa - L'imperatore Claudio muore dopo aver ingerito dei funghi avvelenati da Lucusta
Sembrerebbe che Lucusta giunse dalla Gallia a Roma da adolescente intorno al 40 d.C., forse come schiava o comunque al seguito di qualcuno. Non sappiamo come fece a riscattarsi, riuscendo persino ad aprire una piccola bottega sul Palatino nella quale vendeva erbe medicinali, pozioni, intrugli e filtri su commissione. Se ne deduce che la ragazza doveva possedere una grande conoscenza in campo erboristico, maturata tra le genti galliche a cui apparteneva. Non facciamo fatica ad immaginarla vagare fin da piccola per boschi e campagne, in compagnia di sua madre o di chi per lei, alla ricerca di piante officinali, raccogliendole per studiarne gli effetti curativi o meno. Si racconta poi che da adulta, conscia della pericolosità di alcune erbe, ne facesse uso a piccolissime dosi in modo da diventarne immune. Sta di fatto che nel suo negozietto, Lucusta vendeva di tutto: dai classici elisir d'amore a intrugli panacea di tutti i mali, dai sieri per interrompere gravidanze non desiderate a una vasta gamma di veleni, adatti per ogni necessità. Con il tempo, la sua fama nell'Urbe crebbe e sempre più gente si rivolgeva a lei per le più svariate ragioni. I migliori clienti di veleni appartenevano comunque alla classe dominante romana; non c'era nulla di meglio che eliminare uno scomodo avversario politico, un marito o una moglie non più voluti o un amante ingombrante con un bel veleno. E si dice che la stessa Messalina chiese i servizi di Lucusta per far fuori un certo Tito, un focoso spasimante venutole a noia. Fu proprio la giovane consorte dell'imperatore Claudio a introdurre l'avvelenatrice a corte. Apro e chiudo una parentesi; questa storiella di Messalina, Tito e Lucusta l'ho trovata riportata solo in articoli dedicati alla nostra assassina. Non ho fonti al riguardo e i testi da me consultati non riportano di alcun Tito amante di Messalina. Ma attendo pronte smentite.

Chi invece volle approfittare del talento di Lucusta dietro lauto compenso fu Agrippina Minore divenuta moglie dell'imperatore Claudio in seguito al tragico epilogo di Messalina. Il 12 ottobre del 54 d.C., durante i festeggiamenti delle Fontinalia (le feste in onore del dio Fons), il povero Claudio morì tra atroci sofferenze dopo aver mangiato un piatto di funghi, oppure no, comunque andò all'altro mondo. Gli furono serviti funghi non commestibili e letali (Amanita phalloides) come sostiene Plinio il Vecchio oppure funghi commestibili ma avvelenati a sentire Svetonio? Se il vecchio imperatore avesse ingerito funghi già di per loro velenosi, Lucusta non sarebbe servita a nulla. Svetonio invece ci spiega che Claudio vomitò i funghi ingeriti e che morì in seguito all'assunzione di una zuppa curativa, pure quella "al veleno". Tacito invece narra di un imperatore talmente ubriaco da non riuscire a mangiare altro. Il piatto di funghi avvelenati rimase quindi intonso. Chiedendo di rigettare, Claudio si fece solleticare in gola con una piuma dal suo medico personale, Senofonte. Peccato che la piuma fosse intrisa del veleno di Lucusta con la complicità del dottore, al soldo di Agrippina. Il terzo regnante della dinastia giulio-claudia finì assassinato e così e fu la volta di Nerone, figlio di primo letto dell'Agrippina Minore.
Lucusta o Locusta la celebre avvelenatrice di Roma fu arrestata nel 55 d.C. ma in suo soccorso arrivò Nerone...

Vi riporto quanto scritto nel saggio "Serial killers. Philosophy for everyone" del 2010 a firma della Dott.ssa Sara Waller, attualmente docente della George Washington University. La studiosa spiega che nella Roma del I secolo, Lucusta si sarebbe sbarazzata di centinaia di persone, aprendo persino una scuola clandestina per aspiranti avvelenatori. Ella avrebbe inoltre ucciso un suo schiavo davanti a un cliente al fine di mostrare l'efficacia di un preparato. Infine Lucusta avvelenava sì per denaro ma anche per puro divertimento edonistico. In pratica la Waller ha trasformato Lucusta in una vera serial killer. Da quali circorstanze lo ha dedotto? Potrebbe anche darsi ma la teoria, che la studiosa rende certezza, sarebbe tratta dalle pochissime fonti a disposizione e mi sembra un po' troppo azzardata.
Storia Misteriosa - Lucusta o Locusta, un'avvelenatrice nell'Antica Roma
Torniamo a noi. Condannata a morte nel 55 d.C. forse proprio a causa del suo coinvolgimento nell'omicidio di Claudio o cacciata dall'Urbe a causa di un editto che bandiva streghe, maghi e astrologi, Lucusta fu salvata da Nerone che vide in lei la giusta alleata per conseguire i suoi loschi scopi. C'era infatti da togliere di mezzo il fratellastro Britannico, il debole e malaticcio figlio di Claudio e Messalina. Lui, in linea dinastica, sarebbe dovuto essere il legittimo imperatore ma l'incertezza del padre prima e Nerone poi gli avevano scippato la porpora sotto il naso a furor di popolo. E quando Britannico denunciò la questione, durante un banchetto o subito dopo cadde morto avvelenato. Le fonti (Tacito) raccontano di un primo tentativo di Lucusta andato a vuoto tra le ire e le minacce di Nerone. Al secondo, fu offerto al ragazzo un bicchiere di vino fumante. Passò il controllo dell'assaggiatore ma la bevanda era troppo calda per Britannico che si lamentò. Fu dunque portata acqua fredda "avvelenata" per diluirla. Britannico bevve e in breve fu vittima di una sorta di attacco epilettico che non destò particolari preoccupazioni in quanto ci soffriva. Fu lo stesso Nerone a rassicurare tutti mentre il quattordicenne principe moriva in preda a terribili convulsioni. Siccome da un po' di anni ad oggi, è in corso una vera e propria gara tra storici e studiosi per riabilitare la figura di Nerone, passato da despota bizzarro e crudele a sovrano illuminato, si è rivisto in questa chiave anche l'omicidio di Britannico, non più attribuito al debosciato imperatore, ma alla madre di lui, Agrippina, o persino a un attacco epilettico più grave del previsto.

La tragica fine di Britannico nel 55 d.C. segnò il successo di Lucusta, ricoperta d'oro e di terre da Nerone. Chiuse la bottega del Palatino e si ritirò a vivere in villa come la migliore delle matrone romane anche se probabilmente continuò a dispensare veleno e pozioni varie alla sua vasta e storica clientela. Qualcuno vocifera che l'avvelenatrice ebbe una parte anche nella Congiura di Pisone, il goffo tentativo che nel 65 d.C. provò ad eliminare Nerone. Ma non è certo e anzi è una tesi che non sta né in cielo né in terra in quanto Lucusta doveva tutto a Nerone. La sua impunità a fronte dei tanti omicidi di cui si era macchiata, era garantita unicamente dal favore imperiale. Nerone si suicidò il 9 giugno del 68 d.C. e in quel giorno finì la fortuna di Lucusta. Sette mesi dopo, il nuovo imperatore Galba la fece arrestare. Perché Lucusta non scappò dall'Urbe quando ne aveva possibilità? Forse pensava di essere ancora in qualche modo protetta dalle tante amicizie potenti che comunque aveva mantenuto? Galba rese la sua condanna a morte un vero e proprio macabro spettacolo per il popolo capitolino. Trascinata in catene per tutta Roma durante le Agonalia dedicate a Giano, fu o violentata da una giraffa e poi smembrata da feroci fiere o, ipotesi più certa, strangolata e una volta morta data alle fiamme. Terminava nel peggiore dei modi l'esistenza di una delle donne più pericolose di Roma, Lucusta o Locusta, l'avvelenatrice di imperatori...

Bibliografia e note:
  • "Storia romana", Giovanni Geraci e Arnaldo Marcone. Le Monnier Università.
  • "Fonti per la Storia romana", Giovanni Geraci e Arnaldo Marconi. Le Monnier Università.
  • "Gli Imperatori romani. Storia e segreti", Michael Grant. Newton Compton Editore.
  • "I personaggi più malvagi dell'antica Roma", Sara Prossomariti. Newton Compton Editore.
  • "Lucusta: avvelenatrice degli Imperatori Romani", articolo dal sito Vanilla Magazine.
  • "Lucusta, l’avvelenatrice seriale dell’antica Roma", articolo dal blog Le Vie del Mistero.
  • "Lucusta, l'avvelenatrice dell'Antica Roma", articolo dal sito Viaggiatori Ignoranti.
  • Immagini e grafiche pubblicate con Licenza di utilizzo "Canva" regolarmente acquistata.
  • Le illustrazioni sono generate con intelligenza artificiale.
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