L'Assedio di Rofalco, il romanzo di Luis Contenebra
Un imponente ed epico romanzo storico. L'eroica resistenza di uno tra gli ultimi presidi etruschi del Lazio dinanzi all'espansione romana, raccontata da un grande scrittore...
Di Andrea Contorni - domenica 8 ottobre 2023
Rofalco era un insediamento fortificato tardo-etrusco, posto a circa 20 chilometri dall'antica città di Vulci. Grazie alla sua posizione strategica controllava la valle del Fosso Olpeta. Contribuiva così al sistema difensivo vulcense, assicurando nel contempo lo smistamento e il transito delle merci e dei traffici verso la città-madre e i centri limitrofi tra la costa del Tirreno e il Lago di Bolsena.
Le legioni romane comandante dal console Tiberio Coruncanio sconfissero Vulci e la sua alleata Volsinii nel 280 a.C.; Rofalco con ogni probabilità cadde qualche tempo dopo, soffrendo un terribile assedio da parte dell'esercito capitolino. Il presidio era protetto da una possente cinta muraria semicircolare in pietra lavica, dallo spessore di sei metri in alcuni punti e con almeno quattro torii quadrangolari. Rofalco era organizzata come una vera e propria cittadina con strade, magazzini, laboratori e abitazioni a testimonianza di quanto fosse attivo l'insediamento. La fortezza fu edificata dagli Etruschi nel IV secolo a.C. e le sue rovine si trovano attualmente a sud della Selva del Lamone, nel comune di Farnese (Vt). Tra le rovine, rimangono vivi i segni di un grande incendio, di crolli e di distruzioni che documentano la furia romana che si abbattè sull'abitato. La zona, immersa in una rigogliosa natura, costituisce a oggi uno dei siti archeologici ancora da scoprire in tutta la sua complessità.
Parlando di Rofalco, una premessa storica era necessaria. Venendo allo scritto di Luis Contenebra, ho trovato di sicuro avvincente e coraggiosa la scelta di scrivere un romanzo dedicato agli Etruschi. Gli autori, italiani e non, che si sono avventurati nell'Italia pre-romana o che hanno dato voce a uno dei tanti popoli italici che si opposero a Roma, sono davvero pochi. In generale, il periodo della nostra storia che va dalla fondazione della Repubblica nell'Urbe al Secondo Conflitto Punico (509-202 a.C.) è davvero poco trattato nella narrativa.
01- Luis, quali sono state le difficoltà incontrate nel realizzare questo romanzo? E perché, per te, pochi scrittori si sono cimentati in questa particolare fase storica?
« Degli Etruschi si conosce poco e reperire materiali e fonti certe non è facile. Questa difficoltà di fondo, per me, impedisce a molti scrittori di impegnarsi in un romanzo ambientato in questi specifici momenti storici, incentrato sugli Etruschi o su uno degli altri antichi popoli della penisola italica. Riguardo il mondo etrusco, molti aspetti sono ancora misteriosi con informazioni spesso parziali e frammentarie. I Romani sembrano aver applicato una sorta di damnatio memoriae nei confronti degli Etruschi, quasi a cancellarne la memoria. Di loro ci sono rimaste principalmente tombe.
02- "L'Assedio di Rofalco" è un romanzo che offre un notevole e preciso spaccato sia degli usi e dei costumi degli Etruschi, sia nello specifico e sopratutto di tutto quanto riguardava l'insediamento fortificato di Rofalco...
« Ti sarai di sicuro chiesto come io abbia fatto a recuperare tutte le notizie riguardo gli Etruschi di Rofalco, notizie che portano il lettore a vedere e a pensare come un etrusco, a comprendere il mondo degli Etruschi. Devi sapere che in un casale della zona rurale di Marta, viveva un anziano pastore di nome Peppino. Lui era depositario di un sapere ancestrale. Si racconta infatti che sapesse curare i mali del corpo e dello spirito consigliando erbe e decotti. Era una persona meravigliosa che ha dedicato la sua esistenza agli altri con profonda riservatezza e senza avidità. Fu lui a raccontarmi di Rofalco e delle vicende di Tuchi, un giovane uomo etrusco di quella comunità. Mi disse che il giovane indossava spesso un petaso e che era sempre sorridente. Siamo dinanzi a un'esperienza sensoriale evidentemente insolita dove le linee della vita si intrecciano in uno spazio temportale non definito. Ciò che più mi sorprese, fu proprio la storia di Rofalco. Non conoscevo Rofalco, mai sentito nominare. Ai tempi internet era agli albori e dunque mi recai in biblioteca per reperire testi e pubblicazioni. Ho scoperto così che Rofalco si trovava vicino Farnese, a una trentina di chilometri da dove abito.
L'Assedio di Rofalco è un romanzo dal ritmo incalzante e sicuro che brilla per la precisa ricostruzione storica
03- Da quanto conosciuto attraverso le parole di Peppino, come è maturato in te il desiderio di scrivere un romanzo su Rofalco e le sue vicende?
« Seguendo quanto mi aveva spiegato Peppino, raggiunsi la Selva del Lamone nel territorio della vicina Farnese. Dopo varie difficoltà, avvolto nel silenzio mistico del luogo, scoprii quel che rimaneva della fortezza di Rofalco. Il castrum è un posto unico, misterioso e affascinante. Mi sono reso conto che tutto quanto raccontava Peppino corrispondeva a verità. Le mura era poderose, talmente larghe da sembrare una strada. Si tratta di strutture incredibili per l'epoca. C'erano le torri quando sappiamo che gli Etruschi non erano soliti edificarle. L'insediamento di Rofalco potrebbe risalire a un'epoca precedente. Si parla dell'antico popolo dei Rinaldoniani, di cui si conosce poco tranne che approdorano sulle coste toscane nel quinto millenio a.C., colonizzando l'area della Tuscia e ponendosi alla base della successiva Civiltà Etrusca. A Rofalco tuttavia non esistono sepolture e questo rende ancor più denso il mistero di questo luogo. Puoi comprendere la forte emozione che ho provato nello scoprire Rofalco. Peppino mi ha raccontato tantissimo degli Etruschi, di cosa mangiavano, di come passavano il tempo, del loro vissuto quotidiano. La corrispondenza dei luoghi e la coerenza storica delle informazioni mi hanno convinto della veridicità di quanto narratomi. Ho indagato ancora e trovati gli effettivi riscontri, ho concepito "L'Assedio di Rofalco".
04- Da dove nasce la passione per la storia del tuo territorio e puoi accennarmi riguardo la tua ultima pubblicazione "Oscuri racconti etruschi" per quelli della Effigi Edizioni?
« Ho iniziato a interessarmi alla storia del mio territorio confrontandomi con gli studi di mio padre. Lui era un indagatore, un ricercatore molto attento nei confronti della cultura della nostra comunità. Negli anni, la passione per la Storia si è evoluta in desiderio di scrivere un libro, quando mi sono imbattuto in alcuni scritti che parlavano dell'Isola Martana sul Lago di Bolsena. Nacque così il mio scritto "L'Isola di Maria Maddalena" che riscosse un discreto successo. Ciò che più mi rende felice di tutti i miei romanzi è il fatto di portare riscontro alla Tuscia, la mia terra di origine, ricca di storia millenaria, ma di cui nessuno ha mai parlato in modo approfondito. Venendo agli "Oscuri racconti etruschi", si tratta di un avvincente viaggio alla scoperta appunto degli Etruschi attraverso una serie di racconti che affondano le radici nelle leggende locali tra realtà e immaginazione. Tra labirinti, demoni e divinità ctonie, girando le località di Sorano, Sovana, Vulci, Lago di Bolsena, Tarquinia, Pitigliano, Viterbo etc etc, rivivono antiche storie che trasmettono i segreti di una misteriosa e millenaria Civiltà come quella Etrusca.
Ne "L'Assedio di Rofalco" come in "Oscuri racconti etruschi", Luis Contenebra si conferma un autore in grado di rendere al meglio tutto l'alone di mistero che da sempre caratterizza la Civiltà Etrusca
Tornando a "L'Assedio di Rofalco" in conclusione di articolo. Luis Contenebra non si limita a descrivere la guerra, l'assedio, la morte e la distruzione ma disegna un affresco magistrale nel quale gli Etruschi di Rofalco prendono vita con la loro quotidianità fatta di usi, costumi, ritualità, pratica militare e i tanti gesti che sono parte di ogni essere umano. Si entra in contatto con gli Etruschi attraverso un romanzo che ha il dono di farti immedesimare in situazioni e personaggi, dando la possibilità di provare emozioni e sensazioni, anche piuttosto forti e dirompenti. "L'Assedio di Rofalco" brilla per l'imponente ricostruzione storica, per la qualità descrittiva degli ambienti e per la caratterizzazione dei personaggi. Notevole è la resa del quotidiano che segna il semplice scandrire della vita umana tra amori, affetti, amicizie, sogni, speranze e tanti piccoli gesti che appartengono a ognuno di noi, oggi come migliaia di anni fa.
Bibliografia e sitografia:
- luiscontenebra.com - sito ufficiale dell'autore.
- Per le fotografie si ringrazia Luis Contenebra. Tutti i diritti riservati.
- Per le immagini di caratterizzazione delle grafiche, licenza "Canva" regolarmente acquistata.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
STORIA MISTERIOSA
« LA MENTE AMA L'IGNOTO. AMA LE IMMAGINI IL CUI SIGNIFICATO È IGNOTO POICHÉ IL SIGNIFICATO DELLA MENTE STESSA È SCONOSCIUTO... »
René Magritte