Inno Cannibale, il romanzo weird western (Fantawestern) di Andrea Zanotti - Storia Misteriosa, i grandi misteri della storia

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Inno Cannibale, il romanzo Weird western di Andrea Zanotti...

Western, fantasy e horror in un romanzo nato dall'amore per le ambientazioni in stile "vecchio West" e per la narrativa e cosmogonia di Lovecraft...
Di Andrea Contorni - venerdì 12 gennaio 2024
Storia Misteriosa - Inno cannibale, il romanzo fantasy weird western di Andrea Zanotti
Black Mamba, donna-medicina a capo della tribù dei Senza-lingua, ha convocato il cerchio degli Elders, gli anziani capi di tutte le genti pellerossa. Nuovi alleati sono disposti ad aiutare le tribù contro i visi pallidi, è sufficiente unirle per innalzare l’inno cannibale. Poco conta se l’intero ordine del creato verrà sconvolto dal rito, dato che Black Mamba vuole risveglierà Yužáža, «Colui che sgozza gli Dei».

Questa sopra è parte della trama di "Inno Cannibale", il bel romanzo fantastico di Andrea Zanotti, ambientato nel vecchio West, tra le suggestioni della Frontiera, paesaggi mozzafiato e antiche leggende indigene. È fatto indubbio che questo libro catturi il lettore fin dal prologo perché è davvero particolare. Si tratta di uno scritto a cui non siamo "troppo" abituati, un po' per l'ambientazione, in parte per i personaggi, lontani dalla nostra cultura, soprattutto per la resa narrativa che alterna momenti crudi e "molto western", ad atmosfere magnificamente piene di misticismo e di leggendario e a situazioni di suspence e di aspettativa. La storia vera e tangibile di un'epopea si fonde con l'elemento fantastico costruito, quasi innalzato, sulla base del potente patrimonio mitico e folcloristico dei nativi d'America. Per tornare un istante alla trama. Chi sarà incaricato di risolvere il problema dei "musi rossi" recandosi in Sierra Nevada sulle tracce della pericolosa sciamana? La scelta ricade su Marc Trementina De La Cruz, il suo compare Jo Occhiomoscio e il resto della loro improbabile banda di antieroi. Solo serpi di quella risma potranno resistere a ciò che li attende in quelle lande infestate: Wendigo, Skinwalker, Si-Te-Caha e tutte le leggende da incubo dei nativi, riportate in vita dalle malie di Black Mamba. Ma ora passo la parola ad Andrea Zanotti che ci svelerà molti retroscena, ma non troppi, di "Inno Cannibale"...
Storia Misteriosa - Inno cannibale, il romanzo fantasy weird western di Andrea Zanotti
01. Andrea, ci hai abituati a una narrativa di argomento molto ricercato dove antichi mondi reali si mescolano a elementi fantastici. La critica ha definito, Inno cannibale, un romanzo cult del genere weird western. Ti chiedo come nasce questo racconto dalla trama complessa e dal ritmo crescente. E poi puoi spiegarmi cos’è il "Weird western"?
« Questo romanzo nasce dal mio duplice amore per le ambientazioni in stile vecchio West e della narrativa e cosmogonia di Lovecraft. L’idea era quella di sfruttare come scenario il Far West reale, già ricchissimo di elementi crudi, comprese le leggende e tradizioni dei pellerossa, calandovi l’elemento soprannaturale alla Lovecraft. Attingere all’immaginario più cupo dei nativi e sfruttarlo per dar vita all’orrore cosmico tanto caro al genio di Providence mi è parso del tutto naturale e la trasposizione in un romanzo omogeneo penso sia riuscita bene. Amo molto Inno Cannibale, fra i miei romanzi più movimentati credo sia il mio prediletto. Mi sono divertito molto a scriverlo e per renderlo il più vivido possibile, sin nella fase di ideazione dei personaggi mi sono dotato di miniature 25 mm importate direttamente da un piccolo produttore specializzato in UK e mi sono auto creato un gioco, attribuendo ai diversi personaggi caratteristiche peculiari. Quelli sono poi divenuti i protagonisti del romanzo.

Il Weird western è un genere inspiegabilmente poco conosciuto in Italia, patria dello Spaghetti Western e della filmografia di Sergio Leone ed emuli. La mancanza di coraggio degli editori italici è ben risaputa, ma in questo caso credo si tratti anche di superficialità e di mancate indagini di mercato. Credo sia un genere che, soprattutto oggi, potrebbe attirare un bel po’ di lettori. Il vecchio West è ricchissimo di spunti narrativi, ma la possibilità di aggiungere elementi fantastici e bizzarri lo rende un’epoca dalle potenzialità narrative illimitate. Io spero vivamente che questa nicchia possa arricchirsi di nuovi titoli, perché oltre che scriverlo, sono il primo a non farsene sfuggire nessuno in qualità di lettore.      

02. Il periodo storico alla base del tuo romanzo non è né studiato né conosciuto in tutte le sue particolarità qui nel Vecchio Continente. Tu già avevi trattato il western in "Voodoo", in "Inno cannibale" ci ritorni con più forza e dovizia storica. Cosa ti ha spinto ad ambientare un romanzo fantastico proprio in quel determinato periodo storico, con il rischio che non fosse compreso da lettori abituati alla più conosciuta storia europea… c’è nel romanzo una presa di posizione rispetto alle guerre indiane?
« Ogni mio romanzo punta a esplorare elementi poco conosciuti e/o ad introdurne di originali contaminando generi diversi. Ad esempio, in "Dracophobia", un fantasy classico, inserisco un’ambientazione tipicamente post apocalittica, in "Fra Dolcino eterno ribelle", presento un personaggio che è a dir poco marginale a livello di cultura generale, ma dallo spessore reale immenso e lo faccio agire a cavallo fra passato e futuro. Insomma, mi piace andare a stuzzicare il lettore e a portarlo in luoghi meno noti e a incontrare personaggi meno conosciuti. Questo ovviamente è un rischio, ma mi piace tentare di offrire sentieri poco battuti alla ricerca dell’originalità. Non c’è una vera e propria presa di posizione sociale in realtà. Almeno, in ogni mio romanzo tento di fornire elementi affinché sia il lettore stesso a farsi la propria idea, senza che la mia traspaia in modo evidente e in modo tale da volerlo influenzare. Non è certo questo il mio intento. Nel caso specifico per quanto riguarda le guerre indiane, possiamo osservare come la storia ufficiale, che non è fatta di soli libri scolastici, ma anche di filmografia e quant’altro, nel corso degli ultimi decenni abbia prima presentato i selvaggi come brutti e cattivi, per poi rivalutarli e renderli dei santi. Il dato di fatto è che un’intera civiltà è stata spazzata via, così come molte altre prima di loro, e il mandante è sempre il medesimo: il Dio Denaro, che purtroppo agisce indisturbato oggi, così come allora e al quale nessuno può opporsi.
Inno cannibale, pubblicato per Dark Zone è il fantasy western di Andrea Zanotti...

03. In "Inno cannibale", alla parte storica e a quella fantastica si unisce il contesto leggendario ricavato dal patrimonio folcloristico dei nativi. Il romanzo si sviluppa dopo un’attenta ricerca e documentazione da te effettuata sulle fonti. Di tutto questo patrimonio leggendario, di usi e costumi di un mondo lontano dal nostro, cosa ti ha affascinato di più e cosa invece ti ha messo un po’ in difficoltà nella resa narrativa?
« Mi affascina tutto di quell’epoca, pur conscio che allo stato attuale per noi contemporanei sarebbe impossibile sopravvivervi per più di 24 ore. Mi affascina la vita nomade a stretto contatto con la natura e l’equilibrio che quei popoli erano in grado di trovare con ciò che li circondava. Altro che le auto elettriche! Vien da sorridere a pensare ai grotteschi piani odierni dei grandi aggregati politici internazionali per "combattere" il cambiamento climatico e le devastazioni dell’uomo. Mi affascina oltremodo la loro cultura e la loro spiritualità, uno sciamanesimo che fondeva in sé vari aspetti da quello religioso alla medicina, dalla divinazione alla saggezza più generale. Poi il fascino di guerrieri come Cavallo Pazzo, uomini dediti alla spiritualità al punto da gettarsi in combattimento senza alcun timore, consci della protezione che i loro Spiriti avrebbero concesso loro. Intere bande guerriere votate alla difesa della loro gente, al combattimento all’ultimo sangue, guerrieri che non avevano famiglia perché per loro ogni battaglia poteva essere l’ultima. Insomma, grande rispetto per una dedizione totale. D’altro canto, è anche impossibile non provare una certa ammirazione per il coraggio dei coloni bianchi che, mossi dalla speranza di trovare terre fertili, si avventuravano in un mondo inospitale e pieno zeppo di pericoli mortali. Pensare a loro e guardare come siamo ridotti noi oggi, che ci lamentiamo per qualsiasi risibile disagio, lascia a bocca aperta. Poi c’è il fascino della libertà pressoché assoluta di quel periodo, simbolo perfetto ne sono i pistoleri senza legge, che vivevano il vero "qui e ora" in scenari mozzafiato, dove lo sguardo non incontrava opere umane per miglia e miglia. Spesso ciò che maggiormente è difficoltoso da un punto di vista narrativo è rendere gli eventi più "sopra le righe" credibili agli occhi del lettore contemporaneo, troppo smaliziato e incapace di penetrare la mentalità degli uomini dell’epoca e la loro visione di un mondo che presentava, così come in realtà presenta oggi, elementi non spiegabili dalla scienza e tecnica umana.
 
Storia Misteriosa - Inno cannibale, il romanzo fantasy weird western di Andrea Zanotti
04. I personaggi di "Inno cannibale" tra storici e di fantasia sono tantissimi. Puoi farmi una breve panoramica della caratterizzazione della tua banda di antieroi?
« La banda muta col passare del tempo e degli eventi, ma gli elementi cardine sono Mark Trementina De La Cruz, il capobranco diciamo. Piuttosto collerico e istintivo, privo delle tipiche doti di leadership del capo, forse, ma dotato da abilità con le pistole che lo rendono indiscusso signore e padrone della combriccola. Jo Occhiomoscio, il suo secondo, più assennato. Benché all’apparenza un sempliciotto, è dotato invece di una filosofia di vita assolutamente invidiabile, capace di fargli affrontare gli eventi e i marosi della turbolenta vita del west con un aplomb da yogi tibetano. Poi c’è Dorasylla, una donna sui generis, tutta da scoprire. Io la adoro e spero di incontrarla sulla mia via per poterla finalmente far convolare a giuste nozze. Poi ci sono i membri esterni, ossia quelli che si ritrovano a condividere la missione, diciamo, per non dare troppi indizi. Iniziamo dal tenente dell’esercito Orilla Casteo, una virago statuaria, integerrima paladina della giustizia, unica capace di tener testa a quel balordo di Trementina (per la spiegazione del soprannome dovrete leggervi il libro, mi spiace…). Poi c’è Calcutta Miller, raccoglitore di guano e bombarolo, piuttosto squilibrato pure lui, ma capace di dare un tocco ulteriore di bizzarro a questa posse. Infine, tenuto appositamente per il gran finale, essendo il mio prediletto, il predicatore spretato Jeryco Lee. Ex ufficiale confederato, ex padre, ex prete, sa sempre quale verso delle Sacre Scritture possa risolvere la situazione, peccato che la sua interpretazione sia piuttosto personale e sappia inevitabilmente di polvere da sparo e sangue. Nello schieramento opposto troveremo colei che ha messo in moto il tutto con le sue arti al limite della blasfemia, Black Mamba, una potentissima sciamana della misteriosa tribù dei Senza Lingua.

05. L’ultima domanda riguarda un bilancio di "Inno cannibale", cosa ti ha lasciato e quale sono state le soddisfazioni o delusioni legate a questo romanzo. Infine, cosa ci attende nel tuo prossimo futuro letterario?
« Considerando che il mio obiettivo minimo con Inno Cannibale era che ne realizzassero una serie da almeno 10 stagioni su Netflix, al momento sono piuttosto deluso… scherzo, dai! Cosa dire, ho amato Inno Cannibale dall’inizio alla fine. Mi sono immerso in lunghe ricerche per dare spessore all’ambientazione, che conoscevo principalmente attraverso la cinematografia, per cui non è stato un lavoro né rapido, né semplice, visto che non vivo di scrittura e ho una figlioletta che per temperamento non si discosta molto da Black Mamba e richiede molto tempo. Quando però le cose si fanno con amore, il tempo lo si trova e così è stato per Inno Cannibale. Fra qualche anno sarò lieto di rileggermelo e godermelo come qualsiasi lettore, visto che sono dotato di pessima memoria, sarà come leggere un romanzo nuovo di zecca. Molti di quelli che l’hanno letto mi hanno contattato, chiedendomi di scrivere un seguito e facendomi i complimenti. Questo evidentemente costituisce il vero tornaconto per chi come me si dedica alla scrittura con passione e serietà, ma non ha la capacità e la fortuna di sottoporsi al grande pubblico. Io mi tengo stretta la mia nicchia di lettori affezionati e li ringrazio perché per me è un onore venir scelto tra le centinaia di romanzi che escono ogni settimana. Grazie ai lettori e grazie a voi di questo spazio quindi! Il mio prossimo lavoro per Dark Zone, che vedrà la luce entro un paio di mesi è un military fantasy, La Battaglia di Aquirama. Un giorno e una notte per decidere il destino di una ricchissima città stato stretta d’assedio da due eserciti nemici.   

inno cannibale, di andrea zanotti, è una storia avvincente in un vecchio west a tinte horror tra storia e antiche leggende dei nativi americani...

Con "Inno Cannibale", Andrea Zanotti ha osato tanto e poteva spingersi persino oltre, soprattutto nel finale. L'unione di elementi storici reali con un fantastico che strizza l'occhio al genio narrativo di Lovecraft, funziona e anche molto bene. Zanotti tira fuori in "Inno Cannibale" tutta la sua esperienza di scrittore con alle spalle una bella carriera fatta di tanti romanzi di successo pubblicati. La trama è originale e intrigante e la narrazione scorre ben orchestrata; da un lato l'essenza del "Selvaggio West" tra risse, sparatorie e personaggi che vivono all'avventura senza farsi troppi scrupoli, dall'altro la componente mistica che fa riferimento alla cultura ancestrale di popoli antichi, connessi con l'elemento naturale nel quale sopravvive la concezione del divino. Probabilmente non sussiste una netta distinzione tra "buoni e cattivi", tra chi ha ragione e chi torto marcio perché l'autore lascia al lettore, evidentemente per sua volontà e non per caso, la libertà di farsi un'idea e portarla avanti con lo scorrere delle pagine, quella stessa libertà che i personaggi di "Inno Cannibale", in ogni caso, respirano in una Frontiera suggestiva e affascinante in tutti i suoi scorci...

Note e riferimenti:
  • "Inno cannibale" di Andrea Zanotti su Dark Zone e su Amazon.
  • Il blog personale di Andrea Zanotti.
  • La Pagina Facebook Autore di Andrea Zanotti.
  • Per contattare Andrea Zanotti: andrea.dr.zanotti(et)gmail.com
  • Per la copertina del libro e per il materiale grafico ufficiale si ringrazia Dark Zone e Andrea Zanotti.
  • Le grafiche sono realizzate con Licenza di utilizzo "Canva" regolarmente acquistata.
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